Origine della famiglia

Gruppo signoreNon sappiamo quale sia l'origine della famiglia "Tupone". Ad oggi le poche informazioni che abbiamo ci portano a formulare un'unica ipotesi: l'origine Sarda. Infatti nell'isola, al km. 32.600 della S.S.129, a pochi Km da Nuoro, c'è un luogo chiamato "Ponte Tupone" e a pochi Km dal ponte, nelle vicinanze della famosa "Grotta del Bue Marino", c'è una grotta chiamata "Su Tupone". I cognomi Tupponi e Tuppone sono tipici del nuorese, di Nuoro e di Oliena, e dovrebbero derivare dal vocabolo sardo "Tuppone" che significa "Tappo" e che potrebbe essere legato alla lavorazione del sughero per la produzione di turaccioli o alle caratteristiche fisiche del capostipite.

A parte queste ipotesi, le tradizioni orali, tramandateci dagli anziani di Sant'Anatolia, ci raccontano che i Tupone erano originari di Agnone, cittadina in provincia di Isernia nel Molise. Da lì un ramo si spostò a Lanciano e un altro a Frisa e da Lanciano un ramo si spostò a Vasto, tutte cittadine in provincia di Chieti in Abruzzo. Nei dintorni di Frisa, a nord di Lanciano, c'è una zona chiamata "Contrada Tupone" di cui gli anziani Tupone di Sant'Anatolia ne tramandavano l'esistenza.

Intorno alla metà del 1700 risiedeva a Lanciano la famiglia di Tommaso Tupone con la moglie Colomba Prosina. Tommaso era nato a Lanciano nel 1721 e di mestiere faceva l'orefice. Tramite il Catasto Onciario di Lanciano, sappiamo che era figlio di Urania della Pergola (n.1673) e che aveva un fratello di nome Giuseppe (n.1714). Giuseppe era bracciante, sposato con Rosaria Di Memmo e padre di Angela Teresa, Domenico e Beatrice. Tommaso morì, sempre a Lanciano, l'8 luglio del 1781. Da Tommaso e Colomba Prosina nel 1755 nacque Carmine (o Carmelo) che proseguì il mestiere del padre. Egli sposò in prime nozze Eleonora Grumelli (filatrice) ed ebbe 5 figli: Carolina, Gaetana, Gilberto, Giacinta e Tommaso. Il 12 luglio del 1792 Eleonora morì e Carmine sposò in seconde nozze Antonia Primiani dalla quale ebbe Desolina. In seguito decisero di trasferirsi a Vasto dove nacque l'ultimo figlio Florideo. Tutti i figli di Carmine, tranne Desolina, si sposarono a Vasto ed ebbero varie discendenze:

  1. Carolina (n.1778) sposò il 10 ottobre 1810 Fortunato D'Amore con il quale ebbe un figlio: Nicola. Dopo la morte del marito Carolina ebbe una figlia di padre ignoto alla quale pose il nome di Maria Incoronata Tupone (n.1815).
  2. Gaetana (n.1784), di professione cucitrice, sposò il 07 gennaio 1830 Gabriele Di Rosso (falegname). Dei due non conosciamo le discendenze.
  3. Giacinta (1785-1867) sposò il 27 gennaio 1808 Liborio Cavallone (orefice) con il quale ebbe 4 figli: Nicola (1812), Michele (1813), Maria Teresa (1818) e Francesco Saverio (1820).
  4. Tommaso (1786-1853), di professione orefice, sposò a San Buono (CH) Clementina Castri dalla quale ebbe nove figli: Pasquale (1808-1842), Eleonora (1812), Maria Nicola (1814-1816), Carmine (1817), Maria Nicola (1819), Maria Cleofe (1823), Francesco (1825), Margherita (1828), Antonio (†1846)
  5. Desolina Amalia (1796-1829), nel 1816 sposò in prime nozze Francesco Santini (+1823), benestante pastore, dal quale ebbe Michele, Maria Beatrice e Maria Carolina. Alla morte del marito sposò Angelo Maria Giovannini, fabbro, dal quale ebbe Giuseppe
  6. Florideo (1806-1863), di professione orefice, sposò Beatrice Saraceni dalla quale ebbe sette figli: Gregorio (1826-1849), Ernesto (1832), Maria Raffaele (1834-1834), Cesario (1836), Luigi (1839-1839), Michele (1840-1842), Maria Michela (1842)

Gilberto, terzo figlio di Carmine e Eleonora, nacque a Lanciano nel 1787 e in età adolescenziale, con genitori e fratelli, emigrò a Vasto. Nel 1807 sposò Caterina Vallone (cucitrice) dalla quale ebbe quattro figli. Anche Gilberto aveva appreso dal padre il mestiere dell'orefice. Egli morì, forse stroncato dall’epidemia petecchiale, a circa 30 anni il 16 settembre del 1817 a Vasto. Caterina era nata a Vasto il 24 novembre 1789 ed era figlia di Pietro Vallone e Teresa Giovanetta. Da Gilberto e Caterina, nacquero Vincenzo (8.6.1808), Giuseppe (6.7.1810), Maria Teresa (15.10.1812) e Raffaele (16.09.1815). Vincenzo sposò Annunziata di Fermo ed ebbe 4 figli: Rosa (1849-1849), Antonio (1852-1854), Filomena, Vincenzo (1864-1864). Maria Teresa sposò Giovanni Pisarri ed ebbe 5 figli: Nicola (1836), Luisa (1838), Elisabetta (1841), Giuseppe (1845), Maria Giacinta (1849).

Caterina Vallone aveva solo 28 anni alla morte di Gilberto. Ella il 17/04/1825 sposò in seconde nozze Nicola Pisarri (1783-1833) anch'egli vedovo con un figlio di nome Giovanni (1805-1867). Dai due nacquero tre figli: Michele (1825), Maria Carmela (1828-1874), Maria Teodora (1833)

Giuseppe Tupone (all'anagrafe Giuseppe, Luigi, Pietro), secondogenito di Gilberto e Caterina, nacque a Vasto il 6 luglio del 1810 e prese il nome dalla parrocchia in cui fu battezzato, la chiesa di San Giuseppe. Giuseppe faceva il mestiere del sarto quando il 26/01/1836 sposò Marianna De Lellis (1801-1848), cucitrice. Da lei ebbe tre figlie: Francesca Paola (1837) morta in fasce, Brigida (1838) e Giulia (1841). Successivamente alla nascita di Giulia, Giuseppe si trasferì con la famiglia a Teramo. Quegli anni furono economicamente fruttuosi tanto da collocarlo nel rango di proprietario terriero e direttore di banca. Il primo aprile del 1848 rimase vedovo ma dopo meno di sei mesi si era già risposato. La nuova moglie Rita Pietrocola era una donna di casta nobile. Il loro matrimonio avvenne il 28/09/1848 "per procura", in quanto Rita si trovava a Vasto e Giuseppe a Teramo (vedi atto di matrimonio). Rita per alcuni anni dovette trasferirsi a Teramo con il marito.

Rita Pietrocola (all'anagrafe Rita, Elisabetta, Chiara, Benedetta) era nata a Vasto il 21 marzo del 1818 da Federico e da Maria Nicola Del Greco. Federico Pietrocola (1771-1855), di professione medico, era figlio di Nicola (1750-1817) e Michelina Laccetti (1756-1822). Nicola era stato Sindaco di Vasto. Maria Nicola Del Greco (n.1780) era figlia di Romualdo (1746-1804) e Angela Maria De Piis (1740-1830). I fratelli di Rita furono Anna Maria (n.1806), Romualdo (n.1810) e Francesco Paolo (1822-1886). Rita era cugina di secondo grado di Dante Gabriel Rossetti il famoso pittore e poeta britannico.

Rita e Giuseppe ebbero sei figli, quattro maschi e due femmine e vissero una vita molto agiata. Il 7 agosto del 1849 nacque Emilia e negli anni successivi Federico e Raffaele. Poi, il 7 dicembre del 1853 nacque Guglielmo e il 4 febbraio del 1856 Filippo. Infine, il 3 dicembre del 1857 nacque l'ultima figlia Annamaria. Emilia, Federico e Raffaele nacquero molto probabilmente a Teramo in quanto non risultano iscritti nei registri di nascita dell'anagrafe di Vasto. Guglielmo e Filippo nacquero invece certamente a Vasto e ciò prova che intorno al 1852 la famiglia tornò alla città natale. Marianna invece non risulta essere nata a Vasto e si suppone che la villa in cui visse la famiglia negli ultimi anni si trovasse quindi in qualche comune adiacente.

Verso il 1860, alla venuta delle truppe garibaldine in Italia, Giuseppe nascose tutti i soldi della banca in delle botti per il bucato. All'epoca si usava lavare la biancheria mettendola in una botte con acqua, bucato e cenere. Quindi nascose il denaro sotto il bucato e si mise di guardia ad esso con una spada in mano e così mise in salvo la sua banca.

Nel 1875 Giuseppe perse tutto il patrimonio giocando a zecchinetta (gioco d'azzardo con le carte). Nella puntata era compresa anche la sua villa e lo stipendio di un anno. Per fortuna la legge vietava la possibilità di togliere al perdente la casa che era della famiglia e lo stipendio futuro che furono mantenuti.

A quel punto tutto era crollato nella famiglia Tupone tanto che Giuseppe cadde in depressione e il 5 ottobre 1875 si suicidò (informazione da confermare). Brigida la figlia maggiore prese i voti e si ritirò a vita monacale. Giulia (1841-1921) sposò Teobaldo Spinosa ed ebbe un figlio di nome Gaetano di cui si sa solamente che morì nel 1933 all'età di 55 anni e che era sposato con Carlotta Lavalle a L'Aquila.

Federico, Raffaele e Filippo intrapresero la carriera militare, mentre Guglielmo, che allora studiava presso un seminario cattolico, ed era destinato al sacerdozio, dovette lasciare la scuola per impossibilità di pagare la retta.

I fratelli misero in vendita la villa e l'orto di Vasto e con il ricavato poterono pagare le doti per far sposare le sorelle rimaste, Emilia e Annamaria. Emilia sposò il Cav. Spinosa Belisario e si trasferì da lui a Cappelle sul Tavo nei pressi di Pescara. Annamaria sposò invece il barone Cianfrini De Fibbioni Gaetano e si trasferì nella sua casa a L'Aquila.

Rita Pietrocola si trasferì a Cappelle sul Tavo dalla figlia Emilia e pote assistere alla nascita dei primi tre nipotini. Morì a sei anni di distanza dal marito, il 28 marzo del 1882. Emilia quattro mesì dopo partorì un'altra bambina alla quale dette il nome della madre.

La carriera militare, la vergogna di esser diventati di colpo nulla tenenti e il non aver più punti di riferimento comuni a Vasto, portò i fratelli ad allontanarsi l'uno dall'altro.

Per ulteriori informazioni sui Pietrocola potete visitare due siti web: